Dal discorso del Presidente Luciano Penasa in occasione della visita del Governatore Ezio Lanteri per il 30° anniversario del Club.
Il nostro Club, con la originaria denominazione di “Rotary Club Conselve – Piove di Sacco”, viene ammesso a far parte del RotaryInternational il 15 novembre 1984.Il 26 febbraio 1985, il Governatore dell’allora Distretto 206, Virgilio Marzot, ha consegnato la “Charta” al primo Presidente Eugenio Ferrante.Il Club era allora formato da 21 soci. Questa sera è presente l’ultimo socio fondatore che fa ancora parte dell’effettivo: Vittorio Papadia.Sul primo guidoncino, a rappresentare il territorio del Club, era tratteggiata una barchessa con una tipica campagna veneta sullo sfondo.Fin dall’origine il Club ha un contatto in Francia con il “Rotary Club Brioude”, nella regione dell’Auvergne.
Dopo qualche anno di vita il Club si sviluppa verso Padova, mentre modesto è l’apporto all’effettivo dalle zone del Conselvano e del Piovese.La necessità di adeguare la denominazione alla provenienza territoriale dei soci, porta alla decisione di chiederne il cambio. Sotto la presidenza di Turi Pradella, il Consiglio Centrale del Rotary International, nell’ottobre 1990, accoglie la richiesta di modificare il nome del Club in “Rotary Club Padova Conselvano – Saccisica”.
Nel nuovo guidoncino le statue del Prato della Valle, con la chiesa di Santa Giustina sullo sfondo, sostituiscono la barchessa. La nuova realtà territoriale determina un notevole incremento di soci, tanto da raddoppiarne il numero.Il 9 aprile 1992, sotto la presidenza di Romano Carrà, ho l’onore di entrare a far parte del Club. L’anno successivo ricopre la carica di presidente Fabio Sigovini, che è stato il mio padrino e che ringrazio di cuore per avermi fatto conoscere questa importante realtà. Entrare nel Rotary, partecipare con assiduità alle riunioni, avere l’opportunità di conoscere tante persone, di stringere nuove amicizie e di prestare un utile servizio alla società, ha cambiato la mia vita.Sono questi gli anni dei grandi progetti e dei service più prestigiosi del nostro Club, di cui alcuni nostri soci sono stati protagonisti. Ricordo il contributo dato allo sviluppo dell’ospedale di North Kinangop in Kenia ove periodicamente si recavano i nostri soci:
- Emilio Di Pietrantony, che dal nulla ha creato una farmacia, attivando addirittura una produzione in loco.
- Giovanni La Scala che ha allestito un gabinetto dentistico in cui, non solo ha prestato le cure, ma ha anche istruito personale locale.
- Francesco Magliarditi che ha realizzato un presidio oculistico.
- Alberto Scibetta che ha prestato cure odontoiatriche.
- Massimo Dal Bianco che, più di recente, ha organizzato un servizio di urologia in collaborazione con l’Università di Padova.
Questi service sono il frutto dell’impegno, dell’altruismo e della grande professionalità di questi nostri soci. Non dobbiamo però dimenticare il contribuito economico degli altri soci che hanno consentito di inviare all’ospedale di North Kinangop medicinali ed attrezzature. Quando era Presidente Italo Gomiero è stato donato un fuoristrada da utilizzare quale autoambulanza.
Nell’anno 1995, sotto la presidenza di Alberto Scibetta, il Club assume l’attuale denominazione di “Rotary Club Padova Est”. La si è resa necessaria perché l’effettivo faceva riferimento, per la quasi totalità, alla città di Padova.
I service all’estero continuano. Numerosi nostri soci si recano a prestare la loro opera umanitaria, oltre che all’ospedale di North Kinangop, anche in Etiopia, Sierra Leone, Equador, Burundi, Colombia, Uganda, Brasile, Argentina ed India.Tanto era l’entusiasmo che anche i figli dei soci hanno contribuito alla buona riuscita dei service. Nel mese di novembre 2003, sotto la presidenza di Rodolfo Bettiol, Matteo Magnani, figlio del nostro socio Bruno, si è recato assieme ai nostri soci, Mauro Frego e Alberto Scibetta e a nostri due futuri soci, Massimo dal Bianco e Stefano Fusetti, per 15 giorni in missione a Vijayawada nel sud dell’India dove sono stati effettuati numerosi interventi chirurgici.
L’anno precedente erano andati in India a prestare la loro opera umanitaria Giovanni La Scala e Francesco Magliarditi con il figlio Andrea. Ricordo le numerose volte in cui Luca Fragasso si è recato in Albania per aiutare gli abitanti di quel paese che, dopo la caduta del regime comunista, avevano bisogno di tutto. Ricordo la casa di accoglienza di Rovolon dove Italo Gomiero organizzava i soggiorni per i ragazzi della Bielorussia, vittime delle radiazioni nucleari.Ed ancora i numerosi service nel territorio: le ripetute partecipazioni all’Handicamp di Albarella, il progetto per la ristrutturazione della Casa di Accoglienza di Santa Rita, i contributi dati alla Casa di Riposo di Piove di Sacco, l’acquisto di un pulmino poi donato all’Irpea, l’acquisto di numerosi sollevatori per disabili utilizzati nelle piscine.
Non sono mancate, in più riprese, importanti sovvenzioni alle associazioni degli orfani dei Carabinieri e a quelle della Polizia di Stato.In ambito culturale abbiamo commissionato il restauro di un quadro del Damini, contribuito al restauro delle porte della Basilica di Santa Giustina e dell’ultima cena del Varotari collocato nell’ex refettorio della Basilica del Santo.
Nell’anno rotariano 2007- 2008, un grande evento porta alla ribalta il nostro Club: viene eletto governatore del distretto 2060 Carlo Martines, che chiama a ricoprire incarichi distrettuali numerosi nostri soci, primo fra tutti il compianto Alberto Rolla al quale l’incarico di segretario. Con la sua squadra Carlo ha gestito da par suo il distretto e raggiunto prestigiosi risultati, che ancor oggi vengono ricordati. Non posso trascurare il ruolo del nostro socio Alessandro Mioni che, nell’ottobre 2002, ha ideato la Rotary ONLUS, ove far e il 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi dei rotariani del Distretto. Sandro Mioni, che attualmente gestisce l’ONLUS distrettuale, ha la capacità di raccogliere contributi ovunque, grazie ai quali ha portato a termine numerosi progetti. Ricordo l’ultimo, la scuola superiore di Rumuruti in Kenia, gestita dalle Suore Dimesse di Padova, per la quale, dal 2007 ad oggi, sono stati raccolti ed erogati oltre 185.000,00 euro.
Nel 2010 sotto la presidenza di Paolo Giacomin viene stretto il gemellaggio con il Rotary Club Capodistria, rapporto che è tenuto vivo da reciproche visite annuali.Non posso tacere l’iniziativa di Luigi Grassivaro, presidente nel 2012-2013, che per la prima volta, ha utilizzato il mezzo televisivo per far conoscere il Rotary e le sue iniziative nel territorio e nel mondo. Grazie a Luigi le trasmissioni continuano, anche quest’anno, a livello distrettuale. Ricordo il Matching Grant, da poco terminato, per la costruzione di un pozzo realizzato a Esmabama, in Mozambico, ad incrementare l’agricoltura locale ed il progetto Mimprendo iniziato qualche anno fa sotto la guida del nostro socio Silvano Gambato, che ha consentito e consente a molti giovani di entrare nel mondo del lavoro relazionandosi direttamente con gli imprenditori.E siamo così arrivati ai nostri giorni.
Nell’anno rotariano 2013-2014, il Club ha avuto la prima presidente donna: Paola Arslan. In tale annata il nostro socio Giampaolo Pinton ha organizzato, coinvolgendo gli altri R.C. di Padova, la manifestazione Rotary per amico per promuovere presso la cittadinanza l’immagine e le attività del Rotary.
Ed eccoci arrivati, in questa annata rotariana 2014-2015, al trentesimo anniversario dalla costituzione del Club, dove la maggior parte delle risorse sono destinate alla celebrazione di questo importante evento con la pubblicazione di un libro che lasci traccia della nostra storia.
Nel frattempo è stato adottato un guidoncino da utilizzare in occasione di questo importante anniversario che, in sintonia con il tema della presente annata, riproduce il simbolo di Padova: la croce rossa in campo bianco.